ZUCCA ZUCCHINO LANGENARIA A PERGOLA tenerumi (tarli) peso netto 4,5

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ZUCCA ZUCCHINO LANGENARIA A PERGOLA tenerumi (tarli) peso netto 4,5

Semi di Zucca Lunga di Sicilia ( Da Tenerumi ) tarli friscarelle bustina

Zucca serpente di Sicilia. Cucurbita moschata var. a clava o serpente di Sicilia. Zucca a forma di clava o più giovane a forma di serpente particolarmente coltivata in Sicilia. Americana come la cucurbita maxima fu ritenuta erroneamente di origine asiatica . I semi delle zucche che hanno delle proprietà antielmintiche conservano il loro potere germinativo sino a 6 anni e germinano nell'arco di 3-6 giorni. Se le zucche del vecchio mondo sono collegate a miti e leggende quelle americane conosciute da tempi antichissimi dalle popolazioni locali non sono da meno. Probabilmente furono inizialmente coltivate per l'utilizzo alimentare dei semi quindi vennero selezionate varietà a polpa progressivamente sempre meno amara e previa cottura, le zucche anche se gradevoli al gusto sono indigeribili da crude, entrarono nell'alimentazione umana. Il generale Col nome di Zucca ci si riferisce orami ai frutti di Cucurbitacee di origine americana, e l’immaginario corre immediatamente alla zucca di halloween o della favola di cenerentola, ma la zucca è conosciuta nel vecchio mondo da tempi antichissimi. Trattasi di due generi diversi: Cucurbita la zucca americana e Lagenaria quella detta indiana. In verità la Zucca indiana detta anche Cocuzza ha come tutte le Zucche una grande varietà di forme tra cui predominano in europa per l’uso umano due, una a fiaschetta (Lagenaria siceraria (Molina) Standley anche detta Zucca del Pellegrino, ed una allungata var. longissima detta a clava o a bastone usata per l’alimentazione. E Cocuzza riporta a similitudini tra testa e zucca riferite a metafore tra la testa di poca intelligenza messa in relazione all’insipidezza del frutto. In Africa ed Asia il genere Lagenaria ha specie sfruttate per la costruzione di strumenti musicali da tempo immemorabile, Sitar in India, Cora in Africa occidentale e casse di risonanza del Balafon uno xilofono anch’esso dei paesi del golfo di Guinea. I romani conoscevano bene le zucche. Plinio sosteneva che le zucche più lunghe e più sottili sono le migliori per uso culinario, Apicio le usava nelle sue ricette apprezzandole per il loro sapore insipido che permetteva ai cuochi romani di caratterizzarne poi il gusto a piacimento, e quindi Marziale si lamentava di trovarsele in ogni portata. Lagenaria comunque viene dal greco lagenos, fiasco. Sempre trattando di zucche del vecchio mondo, per riequilibrare un po’ lo strapotere attuale di quelle americane occorre dire che ritrovamenti archeologici datati di 7000 anni prima di Cristo farebbero centrare l’areale originario delle Lagenaria nell’Africa tropicale a sud dell’equatore, seguono i ritrovamenti in tombe egizie di 3500 anni prima di Cristo e quindi la simbologia greca che le considerava emblema della resurrezione dopo la morte. In Oriente, Cina ed India la zucca (Lagenaria) era l’imperatore dei vegetali e il re del cosmo, ed esattamente come le Cucurbita maxima in America. Prima di parlare delle Zucche americane ricordiamo anche della famiglia delle cucurbitacee l’asiatica Benincasa ispida e la mediterranea Coloquintide (isole Eolie): Introdotte da Colombo le zucche americane si diffusero molto velocemente in Europa, ed anche se Pierandrea Mattioli solo nel 1544 cita la Cucurbita maxima, rappresentazioni dettagliate del 1517 di Giovanni da Udine allievo del Raffaello ci mostrano a Roma (Loggia di Psiche – Villa Farnesina) Zucche e Zucchine americane in vari stadi di vegetazione (Cucurbita maxima var. marina di Chioggia e Cucurbita Pepo) e quindi osservate da piante in coltivazione. In America le Zucche erano conosciute da remota antichità (10.000 anni prima di Cristo) costituendo assieme al mais ed ai fagioli la base dell’alimentazione umana. Pianta sacra per le popolazioni americane come per quelle indoeuropee la Zucca americana (collegata ad un interessante riportato da Ramusio nel Sommario delle Indie occidentali) si diffuse velocemente innestandosi nel vecchio mondo sull’uso delle Lagenaria. Nel genere Cucurbita le specie maxima e moschata si distinguono per le foglie cuoriformi nelle prime e rotonde nelle seconde. Le Lagenaria hanno foglie trilobate. La cucurbita maxima ha frutti tondeggianti, la moschata ha frutti allungati. Le zucche del genere cucurbita hanno buccia molto spessa e di colori sgargianti e molto vari, liscia o bitorzoluta secondo le varietà che l’uomo nel tempo ha selezionato. Piante a ciclo annuale, estremamente generose per le dimensioni dei frutti, con fusto strisciante a volte lungo anche dieci metri, con piccioli e foglie ruvidamente pelosi sono rustiche ed a ciclo di vegetazione molto corto. I fiori eduli come le punte dei tralci, usati in cucina in varie regioni d’italia, sono grandi e di un colore giallo intenso e di diverso sesso sulla stessa pianta. I fiori maschi si riconoscono immediatamente dai piccioli più lunghi. Semina e Coltivazione Le zucche si adattano a terreni di qualunque natura ma i migliori risultati si ottengono con terreni sciolti, profondi e molto ricchi di sostanze organiche. Esposizione calda e soleggiata. Vangare il terreno in marzo aprile ed incorporarvi letame e composta ben maturi in ragione di 3-4 kg al metro quadro. Fertilizzare in seguito con un titolo 0,8-0,5-1,2 in ragione di 100 grammi al metro quadro. Sono utili sarchiature, irrigazioni e cimature (tagliare il fusto sopra la seconda foglia e in seguito cimare i rami laterali alla quarta foglia). Le piante per poter portare a compimento un notevole sforzo di fruttificazione si autodisciplinano abbandonando la sovrabbondanza produttiva e concentrando il nutrimento ad un numero limitato di frutti, tuttavia se ci si accorge di uno squilibrio di iperproduzione è bene limitare il numero dei frutti a 5 o 6 per pianta e a 3 o 4 nei casi di prodotti da esposizione. I frutti maturano a settembre ed è bene non far loro toccare il suolo per evitare attacchi fungini e marciumi, inteponendo tavolette di legno o appoggi di altra natura tra frutto e suolo. La semina si effettua direttamente in campo da marzo a giugno ed è bene oltre a essere fuori dai geli avere una temperatura del terreno superiore ai + 10 gradi per evitare di far partire in modo stentato la vegetazione delle piantine. Meglio partir dopo e bene piuttosto che prima e male. L’optimum di temperatura per la semina è di + 18 gradi. Si possono anche utilizzare piantine da interrare e coltivate in vasetti di torba al coperto da gennaio a marzo in attesa dell’aumento esterno delle temperature, il trapianto è da fare dopo circa 40 giorni. Raccogliere le Zucche quando i tralci sono completamente ingialliti ed in via di disseccamento, questo avviene dopo 100/120 giorni dalla semina, tagliando il frutto con il picciolo intatto. E' bene nell'irrigazione non bagnare il fogliame per evitare l'insorgenza di malattie fungine. Si fa notare che le zucche pur essendo molto rustiche vengono coltivate all’aperto solamente nei paesi che si trovano al di sotto del 48-esimo parallelo.
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